Accordo esuberi Intesa Sanpaolo.

Facciamo chiarezza sui numeri. Dichiarazione del Segr. Generale FABI Lando Maria Sileoni

Inserito il 2017-12-21 00:00:00

GRUPPO INTESA . ACCORDO SUGLI ESUBERI
 
SILEONI (FABI) :  “FACCIAMO CHIAREZZA SUI NUMERI DELLE USCITE E SUGLI ACCORDI SOTTOSCRITTI QUEST’ANNO.  SCONGIURATI LICENZIAMENTI, PREPENSIONAMENTI E PENSIONAMENTI OBBLIGATORI E GARANTITE NUOVE ASSUNZIONI NONOSTANTE VINCOLI BCE SU EX VENETE”
 
 “Alle tre di questa notte è stato siglato l’ultimo accordo dell’anno 2017 che riguarda il Gruppo Intesa e l’integrazione delle due ex banche venete. Per chiarezza e trasparenza riepiloghiamo gli accordi precedentemente sottoscritti.
 
In base all’accordo sottoscritto il primo febbraio del 2017, circa 1500 lavoratori (esattamente 1448) sono usciti e usciranno attraverso pensionamenti volontari con un incentivo economico pari al 75% di un’annualità
 
Il 13 luglio del 2017 sindacati e banca Intesa hanno concordato 1000 prepensionamenti volontari per le due ex banche venete (Popolare di Vicenza e Veneto banca), mentre il regolatore, la Bce, nelle due banche venete chiedeva 4mila esuberi.
  
Il 12 ottobre del 2017 i 3000 esuberi mancanti chiesti dalla Bce per le due venete sono stati recuperati sotto forma di prepensionamenti volontari per i lavoratori del gruppo Intesa, attraverso un apposito accordo sindacale. Le domande pervenute, però, sono state oltre il doppio, in quanto sono pervenute altre 3500 richieste di prepensionamenti
 
Il 15 novembre del 2017 i sindacati e l’azienda hanno raggiunto un accordo per l’uscita obbligatoria per quei dirigenti delle due ex venete che matureranno il diritto alla pensione entro il 2023, nell’ambito di un accordo di armonizzazione e integrazione economica delle due ex venete in Intesa. I dirigenti interessati sono 40.
  
Il 21 dicembre 2017 alle ore 3 di notte sindacati ed azienda hanno accolto le domande di esodo degli ulteriori 3500 lavoratori che ne avevano fatto richiesta.
 
Nell’accordo del 21 dicembre 2017 sono state, poi, concordate 1500 assunzioni a tempo indeterminato: 1000 con contratto full time da dipendente, 500 con contratto misto (metà da promotore finanziario e metà da dipendente). Su richiesta del lavoratore sarà possibile convertire il rapporto di lavoro da misto a full time dopo due anni.
 
Le uscite avverranno tutte su base volontaria attraverso il fondo esuberi, l’ammortizzatore sociale di categoria, e riguarderanno i lavoratori che matureranno i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2023. Sono previste due ulteriori finestre d’uscita: una al 31 dicembre 2019 e un’altra al 30 giugno 2020.
 
Sono state scongiurate, quindi, uscite obbligatorie e licenziamenti e garantite nuove assunzioni nonostante i vincoli imposti dalla Bce rispetto all’integrazione delle due ex venete.
 
Saranno, anche, confermati a tempo indeterminato tutti i lavoratori in servizio a tempo determinato.”
 
Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale della FABI, il sindacato di maggioranza dei bancari.