SIAMO TUTTI GESTORI DI M......

COSI' PARLO' IL DIRETTORE DI UNA FILIALE RETAIL

Inserito il 2018-11-06 00:00:00

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SIAMO TUTTI GESTORI DI M…

Non ce la siamo sentita di riportare per intero la frase detta da un direttore di una filiale retail di Torino parlando ai “suoi” gestori durante una riunione.

Lo stesso direttore che avevamo segnalato all’Azienda utilizzando gli strumenti previsti dall’Accordo sulle pressioni politiche commerciali durante l’estate, lo stesso direttore che monitora l’utilizzo della banca ore e delle motivazioni che spingono i colleghi a farne temerariamente richiesta in un ennesimo file excel visibile a tutti, lo stesso direttore che viene premiato da un’azienda che punta ad essere il posto più bello dove lavorare ma che non riesce o non vuole tenere a bada una parte del suo “middle management”, se così si può chiamare. Non ce la siamo sentita di scrivere la frase per intero perché di volgarità e maleducazione ne abbiamo fin sopra la testa, ma la frase per intero è stata riportata in occasione della trimestrale dell’Area Torino e Provincia la settimana scorsa, di fronte alle facce basite di Cristina Bonzano Responsabile del Personale della Direzione Regionale, di Enzo Vozza delle Relazioni Industriali e di Paolo Musso Direttore Commerciale Imprese.

Vogliamo partire dalle parole del dottor Barrese durante l’incontro del 23 ottobre scorso con le Organizzazioni Sindacali: rispetto alla questione delle pressioni politiche commerciali il capo della Banca dei Territori parlava di metodo come strumento efficace per il raggiungimento degli obiettivi e non come semplice monitoraggio e sottolineava come messaggi e comportamenti di altro tenore sono da considerarsi come distorsione di tale impianto. Dottor Barrese, quindi con questo direttore di filiale come la mettiamo?

E come la mettiamo con le richieste che portiamo avanti insieme ai nostri colleghi, frutto di un giro di assemblee nel nostro territorio, rispetto alla mancanza di una pianificazione seria che tenga conto delle peculiarità del nostro territorio?

Le uscite per esodo iniziate nel mese di aprile, unite ai pensionamenti e alle uscite previste di qui al 2020, hanno creato una situazione ormai ingestibile in tutte le filiali. Assistiamo ad una imbarazzante sfasatura temporale rispetto ad una razionalizzazione della Rete che nella nostra Area stenta a partire, registriamo ancora pochissimi interventi sull’orario esteso delle nostre filiali (Giaveno e San Maurizio è un risultato che non ci soddisfa) mentre è sotto gli occhi di tutti che moltissime agenzie faticano a tenere aperti gli sportelli, a concedere ferie nei periodi “caldi” (e nonostante le temperature in calo il periodo natalizio è sicuramente un periodo caldo).

La concessione delle ferie, delle giornate di sospensione volontaria, dei part time, delle aspettative, di tutte le causali di assenza previste dal Contratto Collettivo di Secondo Livello, le sostituzioni delle maternità, le sostituzioni delle uscite per esodo… tutto questo, conquistato grazie ad Accordi con le Organizzazioni Sindacali, non può essere sempre oggetto di una lotta all’ultimo sangue sotto l’occhio vigile, pressante e soffocante del raggiungimento del budget.

E anche in tema di formazione (e quando parliamo di formazione non intendiamo la formazione fruita in modo distorto, inefficacie, facendo andare avanti le pagine di un tablet tra una vendita e l’altra o magari fuori dal proprio orario di lavoro), le risposte aziendali non sono sufficienti.  Il fatto che la Responsabile del Personale affermi di parlare tutti i giorni con i Direttori di Area e con i Direttori di filiale dell’importanza della formazione, e dell’importanza della sua pianificazione, non significa che il messaggio passi poi nella maniera corretta. Non si spiegherebbe altrimenti come mai nella maggior parte delle filiali la formazione da casa semplicemente non sia contemplata (quando non esplicitamente vietata) e come mai la formazione in filiale in “ambiente protetto” in realtà venga sempre e solo vista dai Responsabili come un fastidioso ostacolo nella luccicante strada che porta al raggiungimento del budget. O peggio ancora, la richiesta di quei colleghi “che non hanno voglia di lavorare” e si vogliono imboscare facendo questa “inutile” formazione.

Per uscire dagli equivoci e dalle distorsioni, c’è un solo modo (che l’azienda peraltro dovrebbe appoggiare convintamente perché ce lo chiede per qualunque altra attività): una pianificazione seria e vincolante ad inizio anno, con un vero monitoraggio delle filiali che non la rispettano. E di monitoraggi la nostra azienda se ne intende…

Non possiamo aspettare oltre, soprattutto alle porte di una pesante riorganizzazione che interesserà il mondo retail e il mondo imprese. 

Chiediamo all’azienda le assunzioni previste dal piano industriale con una particolare attenzione alla rete dell’Area Torino e Provincia che, come ricordiamo per l’ennesima volta, è il territorio dove non c’erano filiali ex Venete ed è quello maggiormente colpito dalle uscite per esodo.  Chiediamo all’azienda una maggiore attenzione per i ragazzi in stage nelle nostre filiali, che ancora ad oggi non hanno a disposizione il materiale formativo per prepararsi all’esame da Consulente Finanziario.

Chiediamo all’azienda insomma di fare la sua parte, perché i colleghi la loro la stanno già facendo.

BANCA PROSSIMA

Vista la presenza nell’incontro dei colleghi della funzione del Personale delle Società Prodotto e delle Banche del Gruppo, sono state ulteriormente richieste delucidazioni riguardo il riassorbimento in Capogruppo che dovrebbe avvenire nel primo semestre del prossimo anno, come da Piano Industriale.

In base alla comunicazione del dottor Morganti del 19 luglio scorso (Avere “sotto lo stesso tetto” della Direzione Impact sia Banca Prossima attuale e futura sia il Fund For Impact è la scelta giusta), era ipotizzabile la realizzazione di una struttura simile alle attuali Direzioni Regionali, ma dedicata al Terzo Settore.

In sede di Trimestrale questa ipotesi pare essere una di quelle al vaglio, mentre nulla dovrebbe cambiare per le filiali.

Nel frattempo restano inevase le problematiche sollevate ormai da tempo e le soluzioni, in attesa del rientro in Rete, rimangono ancora una volta in capo alla buona volontà dei singoli colleghi. Ribadiamo quindi la necessità della stretta osservanza della normativa aziendale e di legge e di segnalare alle OO.SS. le situazioni non conformi.

Un’altra questione aperta è l’avvio dei lavori di ristrutturazione nel complesso di Via Monte di Pietà che ospiterà il Polo Assicurativo. Tali lavori non sono partiti sottotono e anzi si sono rese necessarie azioni quotidiane di monitoraggio e segnalazione al fine di poter svolgere le attività di due filiali aperte al pubblico. Queste azioni continueranno fino al termine dei lavori.

Torino, 7 novembre 2018

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

Area Torino e Provincia - Intesa Sanpaolo


 

 

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